Abbiamo intervistato la dott.ssa Cristina Siciliano presidente di Curcio per conoscere la sua opinione in qualità di esperta del settore e capire in quale direzione stanno andando i giovani riguardo la lettura e la cultura in generale.
I ragazzi leggono sempre meno a parte i testi scolastici?
Sicuramente, rispetto ad alcuni anni fa, l’abitudine alla lettura è in forte competizione con l’abitudine al digitale; lo dimostrano anche i dati ISTAT: i ragazzi di oggi sono fortemente stimolati da dispositivi differenti, non più solo dal mondo del libro. Non a caso, i lettori forti appaiono maggiormente nelle fasce d’età 18+. Nonostante questo, se da una parte essi sono invogliati dai programmi scolastici alla lettura obbligata e alcuni di loro prediligano il mondo social, negli ultimi tempi sta ritornando molto in voga la lettura tra i giovani, soprattutto di graphic novel, che ben combaciano le necessità visive con quelle testuali. In questo senso, il Premio Curcio può essere un momento di incontro importante proprio per la sua prerogativa: avvicinare i giovani alla lettura, stimolandoli alla creatività con un linguaggio comprensibile e per loro interessante.
Come si può incentivare la lettura?
Riuscendo a intercettare le esigenze dei giovani, portando loro dei modelli riconoscibili e che sappiano stimolare la loro creatività e la loro voglia di mettersi in gioco.
I social hanno influito secondo lei nell’analfabetismo?
I social sono dei grandi contenitori di idee e di informazioni, di stimoli ma anche di concetti ripetitivi e viziati. Come internet prima di loro, anche le piattaforme come Facebook, Instagram e Tik Tok possono essere fonte di grande distrazione e di disinformazione, soprattutto a causa della loro forte attrattiva. D’altra parte, se sfruttati nel modo giusto possono fornire preziosi orizzonti per l’accrescimento di competenze e abilità.
I giovani pensano che studiare o semplicemente leggere non serva a nulla?
Non credo, penso che alla base ci sia una forte difficoltà a consumare un’attività che necessiti un impegno più costante e prolungato. Dopotutto, le modalità di fruizione sono cambiate e oggi tutto scorre molto più in fretta. Rieducare i ragazzi alla lettura passa, innanzitutto, dalla rieducazione di questi a un modo meno frammentario di fruire il proprio tempo (dunque più lentamente e di qualità), e alla educazione delle aziende e delle case editrici ad adottare un passo sinergico con il mondo che cambia. Parlare la loro lingua, per questo, diventa fondamentale.
Come il vostro premio cerca di dare una nuova spinta alla scrittura e alla lettura?
Il Premio Curcio per le Attività Creative mira innanzitutto alla diffusione della cultura e la facilitazione all’alfabetizzazione, passando per le istituzioni scolastiche, che sono fondamentali, proprio in quanto ponte di connessione tra sfera privata, pubblica e sociale. Il Premio, in questo senso, si costituisce come punto cardine proprio per l’opportunità che concede ai suoi partecipanti. I ragazzi, un po’ per gioco, un po’ per sincero interesse, non solo possono approcciarsi a un progetto creativo di grande valore, ma riescono anche a vederlo realizzato e premiato di fronte a una giuria di spicco. Il circuito che si crea è altamente virtuoso, tanto che da esso scaturisce un’esperienza di lettura capillarmente positiva in tutti i ragazzi.
Scrivere è facile per un giovane?
Può esserlo sicuramente quando la scrittura viene mescolata alla passione. Scrivere, come tante altre attività creative, può essere fondamentale per riuscire a esprimere se stessi, le proprie emozioni, i cambiamenti e le preoccupazioni dell’adolescenza. Inoltre, grazie alle sue innumerevoli declinazioni, può far emergere talenti inaspettati e occasioni inedite per la propria crescita personale, anche in sinergia con le tecnologie moderne dei social media. Non a caso il nostro Istituto, nei suoi Corsi di Alta Formazione, nei Master e nella Triennale, cerca di coniugare le discipline linguistiche con quelle del mondo della grafica, dei media, dell’informatica e della mediazione linguistica. Così facendo, gli studenti sono instradati in un percorso formativo estremamente mirato, al cui termine viene sempre garantito uno stage. La pratica di ciò che si ha imparato è lo snodo chiave per incentivare l’interesse verso lo studio.
Quali sono le problematiche maggiori nella scrittura?
Oggi, probabilmente, le problematiche maggiori si trovano nella comprensione delle regole grammaticali: dopotutto, le Prove Invalsi di quest’anno hanno sottolineato una situazione preoccupante per quanto riguarda le competenze lessicali (e non solo) dei giovani. Ricordiamoci che uno studente su due esce da scuola senza le capacità base per la comprensione di un testo, pertanto oggi risulta fondamentale incentivare i ragazzi alla lettura di piacere, l’unica in grado di colmare, laddove possibile, le lacune linguistiche.
Da quanto tempo esiste il vostro premio?
Al termine del Premio di quest’anno, abbiamo annunciato che l’a.s. 2022/2023 segnerà l’inizio della diciassettesima edizione, ma pochissimi sanno che il Premio, in realtà, fu istituito ben 90 anni fa dallo stesso Armando Curcio, fondatore della casa editrice. E’ una tradizione che portiamo avanti con orgoglio e determinazione, con lo sguardo sempre puntato ai giovani e al loro futuro.
Quali sono i vostri ambiti di azione e quali gli sviluppi futuri?
Gli ambiti di azione sono il settore editoriale e l’editoria per ragazzi. Il progetto è quello di andare a costituire un catalogo completamente dedicato alla letteratura per i giovani, producendo delle pubblicazioni capaci, letteralmente, di far innamorare i propri lettori fin dalla più tenera età, tessendo la passione per la lettura nei cuori di tutti, piccoli compresi. Coniugare la parte tradizionale dell’editoria con quella più digitale, cosa che la casa editrice fa in sinergia con l’Istituto Armando Curcio, grazie al progetto prestigioso di Scuola Digitale, è senz’altro un ulteriore ambito di sviluppo che attualmente stiamo espandendo con molto successo. Lo scopo è avvicinare alla lettura con sistemi integrati, sia analogici che digitali. Nel futuro, sia il nostro catalogo, sia la nostra offerta formativa, saranno in grado di avvicinare giovani e studenti allo studio, alla letteratura e alla creatività, seguendo le ispirazioni e i bisogni di ognuno e in modalità volte allo sviluppo di competenze per i professionisti del domani.
I libri più belli che un giovane dovrebbe leggere?
Un libro che consigliamo sempre a tutti i nostri ragazzi è Falcone e Borsellino. Storia di amicizia e coraggio, a cura di Fabio Iadeluca e con le illustrazioni di Filippo Barbacini. E’ una storia che ha sicuramente segnato il volto e i ricordi di tanti italiani e che riesce, con una delicatezza e una spinta vitale inimmaginabili, a ispirare le menti di tutti i giovani lettori, promuovendo tutti quei valori fondamentali, come il coraggio, gli ideali e l’amicizia sincera. Un altro libro che interesserà sicuramente a questa generazione di lettori è il dark psycho-thriller di Drusilla Gucci, Lilith & Abrham, della quale abbiamo appena pubblicato il primo volume. Sicuramente adatto ai palati più coraggiosi, ma ben inserito nel quadro d’interesse dei giovani lettori fantasy. Infine, ovviamente, un evergreen doveroso e di inestimabile valore va dedicato ai Grandi Classici della Narrativa e i Grandi Classici della Narrativa al femminile: due collane che nascono con l’intento di rivisitare e riproporre in veste moderna i classici della letteratura, sia italiana sia straniera, per avvicinare i giovani al mondo degli scrittori che hanno fatto la storia della letteratura.