Il Dott. Giulio Gaudio è dietista nutrizionista, esperto in dimagrimento, nutrizione sportiva
e ricomposizione corporea. Si è laureato con il massimo dei voti all’Università del Policlinico Tor Vergata di Roma, specializzandosi poi alla Mississippi State University Starkville del Mississippi, negli Stati Uniti. Vive ed esercita in un primo periodo in America, dove si qualifica con un indirizzo sempre più specifico per sviluppare la scienza della nutrizione con tecniche innovative e all’avanguardia. Nonostante la sua giovane età, infatti, vanta già numerose esperienze e collaborazioni medico scientifiche a livello internazionale, che fanno di lui una giovane e promettente eccellenza under 30 italiana nel mondo. Tornato in Italia, oggi vive ed esercita a Roma dove segue i suoi pazienti con un metodo innovativo e personalizzato, che studia e profila un piano alimentare specifico per il benessere e la salute psicofisica di ciascuno.
Budini e dessert, barrette e preparati in polvere. Spesso in confezioni accattivanti e tutti con un unico comune denominatore: un alto contenuto proteico. L’industria alimentare sta cavalcando ormai da qualche anno un nuovo trend, quello dei prodotti ad alto contenuto proteico. Un vero boom per industria e consumatori, a contrappeso di un’alimentazione low-carb indirizzata soprattutto a target sportivi, salutisti o più in generale interessati a una perdita di peso. Ma l’uso o l’abuso di una dieta iper proteica può avere risvolti spiacevoli per la salute, a volte anche gravi.
LOW CARB E PERDITA DI PESO – Complici anche alcune diete di particolare tendenza (come ad esempio la dieta iperproteica o la dieta chetogenica), a un ridotto consumo di carboidrati viene spesso associata una rapida e significativa perdita di peso. Ma limitare l’apporto di certi nutrienti prediligendone altri in misura eccessiva, può portare scompensi in termini di fabbisogno giornaliero e quindi, a lungo termine, anche a gravi danni alla salute nonché lo sviluppo e acutizzazione di importanti patologie. Ma al di là di mode e tendenze, un’alimentazione ad alto contenuto proteico è davvero sinonimo di benessere e salute? Medicina e scienza mettono da sempre in guardia sulle diete fai-da-te, invitando a rivolgersi ad esperti professionisti come dietisti e nutrizionisti. Questo grande exploit di alimenti iper proteici può rivelarsi infatti non solo un trend illusorio per il dimagrimento e la perdita di peso, ma soprattutto un potenziale serio pericolo per la salute.
I DATI DI QUESTO FENOMENO – A incoraggiare la tendenza delle diete low-carb, è soprattutto il legame spesso associato tra un elevato apporto proteico e l’aumento di massa e forza muscolare, a discapito della massa grassa e quindi a favore della perdita di peso. “Dieta proteica = dieta sana” è diventato quindi un assioma che convince sempre di più e in modo sempre più diffuso i consumatori all’acquisto di prodotti high pro, facendo implementare così anche il mercato di settore, aumentato negli ultimi anni in modo impressionante. I dati della sorveglianza di popolazione PASSI relativi al biennio 2020-2021 fotografano un’inclinazione dei consumatori italiani sempre meno aderente alla così detta “dieta mediterranea”: in particolare, soprattutto le fasce anagraficamente più giovani tendono a sottostimare carboidrati e zuccheri raffinati, prediligendo proteine, sia animali che vegetali. E ancora, sulle tavole degli italiani c’è troppa poca frutta e verdura, molta carne e molti salumi. Il rapporto evidenzia poi un aumento di prodotti ricchi in proteine del tipo formaggi, affettati, hamburger e uova, ma anche albume liquido in brik, fiocchi di latte e yogurt greco. E anche qui, consumi in aumento per prodotti stranieri e più o meno esotici, come ad esempio lo yogurt colato islandese, il latte fermentato svedese, lo skyr islandese o il kefir orientale(*).
IL PARERE DELL’ESPERTO – “Uno dei vantaggi della dieta iperproteica è che consente di non perdere massa muscolare durante un periodo di perdita di peso – spiega il Dott. Giulio Gaudio, nutrizionista ed esperto dietista – Il beneficio maggiore dato da una dieta iperproteica è infatti proprio il senso di sazietà, che consente a chi si trova in un regime di dieta una maggiore aderenza al nuovo piano alimentare, grazie all’elevato potere saziante che diversi studi scientifici riscontrano e confermano nelle proteine“. “Chi si sottopone a iperproteiche, in genere, riscontra una perdita di peso più veloce e più efficace ma a lungo termine, consumare una elevata quantità di proteine non è sempre garanzia di perdita di peso e anzi, può portare allo sviluppo di disturbi e gravi patologie – continua il Dott. Gaudio – Le proteine, infatti, apportano le stesse calorie dei carboidrati, per cui un loro consumo eccessivo (se non si segue una dieta bilanciata negli altri nutrienti) puo’ addirittura portare ad ingrassare. Bisogna poi fare attenzione alle conseguenze che comporta sullo stato di idratazione: quando le proteine sono in eccesso, devono essere “demolite” e il prodotto di scarto che si genera viene eliminato attraverso l’urina. Se si eccede quindi con il consumo di proteine e non si beve abbastanza acqua, si potrebbe incorrere in un forte stato di disidratazione“.
I RISCHI PER LA SALUTE – E’ chiaro quindi come a certi soggetti come ad esempio persone che soffrono già cronicamente di insufficienza renale, “sia fortemente sconsigliata una dieta iperproteica, per non andare così a compromettere o a sovraffaticare una funzionalità renale già critica” continua l’esperto. E non è tutto, una dieta chetogenica o più in generale iper proteica è fortemente sconsigliata anche per soggetti affetti da insufficienza epatica, renale e cardiaca. Ai pazienti con diabete di tipo 1, alle donne in gravidanza e allattamento e a tutti i soggetti con particolari disturbi psichici o del comportamento o che abusano di alcol e altre sostanze.
When is a cheese not what it seems? When it’s a fake parmesan.
Italy’s renowned parmigiano reggiano, favoured for finishing
off bowls of pasta and rocket salads, is one of the most
counterfeited cheeses in the world. Now its manufacturers have found a new
way to hit back against the lookalikes: by adding microchips.
The move is the latest innovation from the Parmigiano Reggiano Consortium
(PRC), the association which oversees production, which
has been trying for a century to fight off cheaper imitations that do not follow the exacting requirements
to make the real deal.
The cheese, which can trace its history back to the middle ages,
gained the EU’s prized protected designation of origin (PDO) status in 1996.
Under those rules parmigiano reggiano – the only kind which can be called parmesan within Europe – must be made in a small part of northern Italy, including in the provinces of
Parma and Reggio Emilia.
Cheese and chips
When is a cheese not what it seems? When it’s a fake parmesan.
Italy’s renowned parmigiano reggiano, favoured for finishing off bowls
of pasta and rocket salads, is one of the most counterfeited cheeses in the world.
Now its manufacturers have found a new way to hit back against the
lookalikes: by adding microchips.
The move is the latest innovation from the Parmigiano Reggiano Consortium (PRC),
the association which oversees production, which has been trying for a century to fight off
cheaper imitations that do not follow the exacting requirements
to make the real deal.
The cheese, which can trace its history back to the middle ages, gained the EU’s prized protected designation of origin (PDO) status
in 1996. Under those rules parmigiano reggiano – the only kind which can be called parmesan within Europe – must be made in a
small part of northern Italy, including in the provinces of Parma and Reggio Emilia.
Cheese and chips
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