Dopo l’esordio di Mamè, il team BA17 continua il viaggio nel mondo delle minoranze linguistiche
A San Demetrio Corone (CS) si è conclusa la stagione del borgo considerato capitale della cultura Arbëreshë. Shën Mitri (come è chiamata la cittadina in lingua Arbëreshë) ha dato voce alla sua migliore tradizione con il contributo della Compagnia Teatrale BA17 che conferma il proprio impegno sul tema delle minoranze storico-linguistiche. La presenza del team BA17 ha certamente inaugurato una nuova stagione per la realtà teatrale di San Demetrio Corone, in armonia con tutto il percorso innovativo che l’Amministrazione, guidata dal sindaco Ernesto Madeo, sta strutturando fin dall’inizio del proprio mandato. Le innovazioni sono state tante e la consapevolezza che riportare San Demetrio ai suoi fasti culturali debba essere un principio inequivocabile dell’Amministrazione ha determinato la forte volontà di riportare il teatro professionale nel borgo arbëresh che possiede una memoria storica importantissima per tutta la regione Calabria. La stagione degli eventi natalizi si è aperta il 27 dicembre con il convegno per la celebrazione del 25° anniversario dalla morte dell’avv. Giuseppe D’Amico, un animatore culturale di San Demetrio che ha dato vita ad azioni culturali importanti. L’ordine degli avvocati e tante personalità ne hanno ricordato l’esempio. Il giorno 29 si è aperta la stagione teatrale con la celebrazione del “Natale Arbëresh”, fortemente voluto dall’assessore alla cultura Emanuele D’Amico che ha curato la scelta dei testi della cultura arbëreshë che i due artisti, Angelica Artemisia Pedatella (attrice, regista, autrice) e Daniele Fabio (compositore, chitarrista) hanno performato, imparandone la pronuncia e dando così testimonianza di lustro a questo mondo antico ed essenziale. «L’Arbëria, la sua cultura, la sua lingua e la sua gente rappresentano una risorsa vitale per la Calabria – sottolinea Angelica Artemisia Pedatella, già fondatrice della Compagnia Teatrale BA17 – Nessuna altra regione è tanto ricca di varietà culturale, linguistica, mistica e spirituale come la Calabria e nella sfida per il futuro, nel confronto con regioni bellissime che sono accanto a noi, è proprio il mondo delle minoranze linguistiche a poter fare la differenza. Inoltre il loro repertorio culturale è straordinario, un tesoro da cui attingere senza sosta e per noi creativi è un vero tesoro di Alarico!». Al misticismo delle interpretazioni in voce e musica, che hanno dato vita al videoclip musicale “Shën Bombini Voguli” interpretato magistralmente da Daniele Fabio e girato tra i preziosi mosaici della Chiesa di Sant’Adriano, si è alternata la straripante comicità dell’opera “La strenna di Giuseppe”, messa in scena dalla Compagnia Teatrale BA17 e interpretata dai due straordinari Giuseppe Marvaso e Massimo Rotundo, una coppia comica che fa il suo esordio proprio in questa stagione, strappando risate e rendendo dirompente una storia inedita. L’annuncio dell’Angelo al falegname Giuseppe rappresenta davvero la novità di questa stagione e San Demetrio ha saputo indubbiamente cogliere l’opera giusta per chiudere l’anno. Dopo una straordinaria serata in piazza per festeggiare l’anno nuovo, partecipata e rumorosa, frutto dell’impegno del consigliere con delega agli eventi Francesco Avato, l’apertura teatrale ha visto la celebrazione del 150° anniversario dalla morte di Domenico Mauro, grande dantista e personalità di spicco culturale tra quelle che hanno reso importante San Demetrio Corone, con l’opera di teatro-concerto “L’Amor che move il Sole”, con Angelica Artemisia Pedatella, Daniele Fabio e i danzatori Giada Guzzo e Raphael Burgo, sulle coreografie di Roberto Tripodi. L’evento ha visto una numerosissima partecipazione, segno che il teatro continua a rappresentare un importante valore. L’esibizione emozionante degli artisti ha suscitato il plauso dell’amministrazione e del pubblico presente e la nascita di una nuova sinergia culturale che ancora una volta sancisce il pregio del percorso intrapreso. «Con questa stagione abbiamo definitivamente segnato la traccia che intendiamo percorrere – afferma soddisfatto il sindaco Madeo – ossia quella della valorizzazione della nostra comunità, che intende vivere una gloria odierna e non più essere relegata a ricordare quella passata. La nostra è una comunità di persone che hanno voglia e intenzione di fare, in tutti i settori, e la cultura rappresenta l’abito migliore con cui possiamo vestirci. Abbiamo condiviso fortemente con il team BA17 questa idea di valorizzare quanto di meglio questa terra ci offre». L’incontro tra la Compagnia Teatrale BA17 e San Demetrio Corone è dunque un connubio che ha mantenuto una promessa. L’assessore alla cultura, D’Amico, chiosa sicuramente: «Le scelte coraggiose ripagano sempre e questa stagione natalizia non è soltanto un’altra promessa mantenuta, ma l’inizio di una rinascita». A chiudere le giornate di cultura è stato lo straordinario violino di Francesco Greco e del suo ensemble, con la bravura di Daniele Dettori alle tastiere, Emidio Di Maio al basso, Alessio Santomauro alla batteria e con la bellissima voce di Valeria Palmieri. Una stagione davvero all’insegna dell’alta qualità. Shën Mitri sembra essere decisamente tornata alla sua gloria culturale, perché sceglie qualità e bellezza. Ha concluso questo periodo di festività l’arrivo della Befana per i più piccoli, rinnovando l’antica tradizione della “strina”, che affonda le sue origini nella romanità. «Il paese sta per rinascere ancora – rassicura il sindaco Madeo – Non cadremo nella solita empasse della sonnolenza dei mesi invernali. La cultura, da noi, da ora non si ferma più».
Good luck!