“ILIOS” INFIAMMA IL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DEI BRONZI
Debutta il nuovo imperdibile spettacolo della Compagnia Teatrale BA17
Ha debuttato a Lamezia Terme, all’interno della rassegna Vacantiandu il 6 maggio, e a Tropea, nella rassegna Persefone l’8 maggio, la nuova produzione della Compagnia Teatrale BA17: è Ilios. La città brucia. Si tratta dell’opera di teatro-concerto scritta da Angelica Artemisia Pedatella e tratta dall’omonimo libro di nuova pubblicazione, edito per l’editore Pioda Imaging, in cui viene riletta in chiave contemporanea l’Iliade di Omero. Serrata, diretta, immediata, l’opera unisce all’attenzione filologica, una attenta riscrittura dei sentimenti e delle emozioni tradotte nel codice linguistico di oggi per sottolineare la grandezza e l’universalità del poema classico. La rievocazione degli eroi e delle donne che vissero la grande guerra di Troia è messa in scena con la solita innovazione a cui il team BA17 ci ha abituati fin dai suoi esordi. Il format individua una linea narrativa contemporanea, che alterna i momenti di grande pathos in stile classico con gli intermezzi narrativi curati dal solito bravissimo Claudio Cavaliere: «Il fascino dei poemi omerici, e di conseguenza l’immersione in questo spettacolo, – spiega Cavaliere, – ha a che fare con la prima testimonianza giuntaci delle radici del pensiero europeo; ha a che fare con eventi raccontati che hanno l’uomo come artefice alle prese con le più potenti emozioni della vita; ha a che fare con un tempo che non è qualunque per riaffacciarci alla loro lettura, un tempo di guerra». La performance di parola-suono in stile alea controllata è intensissima e la sinergia tra l’attrice-regista Angelica Artemisia Pedatella ed il chitarrista-compositore Daniele Fabio dà vita a variazioni di suono che trovano nell’unione tra la declamazione classica e l’atonalità una dimensione di forte impatto emotivo che riesce ad essere contemporanea senza snaturare la levatura altissima del pathos antico. «Con Daniele abbiamo ormai trovato una correlazione artistica estremamente produttiva – dichiara Angelica Artemisia – perché ci capiamo al volo, abbiamo una simile visione artistica e la voglia di sperimentare con il suono senza però andare oltre certi confini necessari. Le opere vanno rispettate. Essere contemporanei non significa stravolgere i classici, significa saperli leggere oggi e permettere agli ascoltatori di guardarli sotto una luce emotiva nuova. Abbiamo creato un’opera che in ogni sua rappresentazione avrà modo di stupire noi stessi e il pubblico». L’operazione parola-suono della messa in scena è in effetti studiata con cura da autrice e musicista secondo un’ottica comune: «Questo testo congiunge due epoche, quella classica antica osservata e vissuta attraverso una sensibilità contemporanea – specifica Daniele Fabio. – Così ho composto le musiche per questo spettacolo: utilizzando da una parte un approccio modale, poiché i greci furono i primi a teorizzare ‘i modi’, influenzando in modo radicale tutta la musica occidentale; dall’altra parte miscelando linguaggi atonali e sperimentazioni timbriche e materiche, che si connettono alle avanguardie contemporanee. Il tutto composto secondo la tecnica della alea controllata, che congiunge le musiche antiche a quelle contemporanee attraverso il filo della composizione estemporanea, seguendo in modo sinergico la traccia testuale ed emozionale. Questo ci dà l’opportunità, pur mantenendo una struttura stabile dell’opera, di scoprire interazioni nuove e giocare con il suono per ottenere risultati che sondano l’irripetibilità di ogni singola rappresentazione». L’opera messa in scena aggiunge alcune parti tradotte in grecanico di Calabria, curate dall’esperto Salvino Nucera. L’ascolto di quelle parole antiche sulla musica atonale suscita sul pubblico un effetto fortissimo. «Volevamo celebrare il cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi a modo nostro – continua ancora la regista-autrice – e rievocare la grecità della nostra terra attraverso la dimensione linguistica mi è sembrato il modo più naturale e sincero per farlo. I Bronzi sono guerrieri, come guerrieri sono i protagonisti dell’Iliade, la loro unica matrice mi ha portato personalmente a guardare le opere che custodiamo qui in Calabria con occhi diversi. Recitare i versi in grecanico scatena dentro una energia fortissima, un collegamento immediato con le nostre radici più antiche». A sottolineare il progressivo intreccio del segno sonoro si intreccia il segno grafico del movimento, con le coreografie dei due danzatori Giada Guzzo e Raphael Burgo, eccellenti nella performance che accompagna i monologhi dei personaggi dell’Iliade. Così le voci di Cassandra, Andromaca, Achille, Ettore, Diomede, della dolcissima Briseide, preda di guerra, si alternano in un vortice emotivo che non molla mai la presa sugli spettatori. Anche il costume della protagonista Cassandra riesce a raggiungere la fusione tra classico e contemporaneo ed il trucco impressionante di Silvana Esposito ha la potenza di riassumere per intero lo scenario dell’opera: «Angelica mi aveva chiesto di raccontare la guerra attraverso gli occhi dei personaggi in scena. Aveva bisogno di un trucco che rappresentasse non solo la guerra interiore dei personaggi, ma la guerra eterna in cui siamo sempre tutti immersi. La classicità attraverso il trucco doveva acquisire quel carattere apocalittico che l’opera omerica possiede e che la messa in scena doveva restituire. Abbiamo studiato un disegno che permettesse questo impatto forte sul pubblico e fosse una maschera immersiva anche per attori e danzatori». Una integrazione perfetta, dunque, tra musica, parola, danza, costume, trucco, ancora una volta l’opera appare di pregiata fattura, in grado di arrivare dritta nel cuore e le intense immagini di Daniela Caimi e di Lorenzo Cardamone confermano la preziosa bellezza di questa produzione. Ad applaudirla un pubblico vario, adulto ed adolescente che conferma il successo del linguaggio scelto. «Siamo artigiani, – conclude la regista – lavoriamo sui particolari e siamo certi che una buona fattura sia universalmente comprensibile. Il target a cui ci rivolgiamo è ampio perché l’arte ha la forza di farsi capire da tutti e di emozionare tutti.» Partiranno a breve le nuove date del tour estivo che toccherà anche il festival in partenza nel borgo di Aiello Calabro, POETI DELLA TERRA, e anticiperà le repliche autunnali.