Articolo di SILVIA CASINI
Il peso della galena: intervista alla scrittrice Laura Lanza
Il 31 gennaio 2024 è uscito in tutte le librerie il romanzo Il peso della galena (Rossini editore, 428 pagine) ispirato a una storia familiare che prende avvio nella Sardegna dell’800.
L’autrice Laura Lanza, un’insegnante sassarese grande appassionata di età vittoriana, ha ricostruito un’importante figura dimenticata del nostro Risorgimento, Giovanni Antonio Sanna, che fu uno degli uomini più ricchi dell’Europa, nonché uno dei primi self-made man. Attraverso la consultazione di archivi, la raccolta di materiale edito e inedito e la visita ai luoghi della sua vita è stata riscoperta una storia familiare del nascente Regno d’Italia.
Come hai scoperto questa storia?
Nel 2019 ho partecipato ad una conferenza sulla figura di Giovanni Antonio Sanna tenuta dal giornalista Paolo Fadda, uno dei primi ad avere meritoriamente riscoperto questa figura, e ne sono rimasta folgorata. Mi si è aperto un mondo sconosciuto e davanti a me è comparsa una nuova Sassari ricca di figure imprenditoriali interessanti e capace di inserirsi a testa alta nel contesto borghese europeo del tempo.
Tutto il percorso di indagini e ricerche è stato difficile?
È stato difficile ma contemporaneamente stimolante. Ho avuto la fortuna di partire da alcuni lavori di saggistica che già avevano creato dei punti fermi ma ho dovuto riverificare le informazione fino ad allora date per assodate e se necessario modificarle. Ho voluto visitare i luoghi nei quali si sono svolte le vicende. Sentivo la necessità di descriverli esattamente come potevano essere stati percepiti dai protagonisti. Sono stata costantemente a caccia della “sintonia”. L’accesso agli archivi poi è stato un’esperienza incredibile, avevo già delineato la trama ma trovarmi a leggere le frasi che me la spiegavano e me la chiarivano, attraverso gli scritti dei personaggi ai quali stavo ridando voce, è stato un grande dono che gli eredi Sanna Castoldi, donando l’archivio perché fosse consultabile, hanno fatto a tutti noi. Ad un certo punto invece la consultazione dei testi dell’epoca ha sviluppato una sorta di effetto matrioska, in un libro ne veniva citato un altro e poi un altro e, non trovandoli online, ho dovuto ricercarli tutti nelle librerie antiquarie per poi magari trovarne utile solo una pagina. È stato come uno scavo archeologico aperto tra le pieghe di una storia familiare. Ho lavorato per stratigrafie.
Hai avuto il sostegno da parte della famiglia Sanna?
Si quasi tutti gli eredi che ho contattato si sono messi a disposizione a sono rimasti molto soddisfatti del mio lavoro. Forse si saranno chiesti cosa mi abbia spinto a innamorarmi così tanto della loro famiglia ma penso anche che ne siano orgogliosi. Uno di loro mi ha confessato che non è stato facile per lui arrivare fino alla fine della lettura per le emozioni che il libro gli ha restituito. Per me conoscerli è stato un privilegio.
Perché i lettori dovrebbero comprare il tuo libro? Cosa lo distingue dal resto delle uscite editoriali?
Credo che tutti noi possiamo ritrovarci nelle figure narrate, quelli che si muovono in questa storia sono uomini e donne veri, con tutti i loro pregi e difetti, con le umane debolezze e la forza che a volte può fare la differenza nei momenti difficili della vita. La capacità di toccare sentimenti tanto universali, nei quali ciascuno di noi potrà riconoscersi, credo sia un buon motivo per immergersi in questo viaggio nel tempo.. Per gli amanti della narrazione storica poi sarà irresistibile la minuziosa ricostruzione di luoghi, abiti, comportamenti, un vero e proprio almanacco della vita ottocentesca presentata in prima persona attraverso i protagonisti. Trovo anche molto interessante la riflessione che potrebbe scaturire sul rapporto tra felicità e ricchezza che forse è il vero leit motiv della trama.
Dove presenterai il libro?
Sto organizzando diverse presentazioni perché’ amo l’idea di confrontarmi dal vivo con le persone che possono essere interessate a questa storia. Ho intenzione di portarla ovunque vorranno ascoltarla, anche fuori dalla Sardegna perché, contrariamente a quanto si possa pensare, è si una storia che nasce in Sardegna ma non è una storia sarda. Ci racconta infatti i grandi avvenimenti dell’Unità d’Italia, i protagonisti si muovono tra Genova, Torino, Firenze, Roma e Napoli. E una grande storia del nostro Risorgimento.