Intervista a Layz

Lazzaro Zani, in arte Layz, nasce nel 1993 a Cesena. Fin da giovanissimo la passione per la musica italiana ed in particolare per il rap italiano, ha generato in lui un forte interesse per l’importanza delle parole, il posizionamento di esse all’interno di un testo musicale e l’attitudine con cui vengono esposte, tanto da voler prender parte a questo mondo artistico. Scrivere, per lui, significa riuscire ad esternare ciò che a parole gli risulta difficile, se non impossibile. E’ un sognatore, a volte rimane seduto e solo lui sa cosa pensa ma questa è la sua forza: riuscire talmente bene a guardarsi dentro da poter creare poi un disegno fatto di parole che lo rappresenta in tutto e per tutto. Il suo anno di lancio è stato il 2020, nel quale fa uscire 3 singoli con i relativi videoclip musicali: “Nel profondo”, “Portami su“ e “Caro Prezzo”. In estate 2021, l’artista, pubblica il suo primo album dal titolo “Lazzaro”, preceduto dal singolo con l’omonimo nome. Un album in cui Layz si denuda di tutti i segreti e gli scheletri nell’armadio che per troppo tempo si è tenuto per se, un percorso nel quale vengono citati vari aneddoti vissuti in prima persona dei momenti di difficoltà che hanno accompagnato la crescita dell’autore tra le quali paure, esperienze crude e sogni tormentati. Un viaggio di 14 tracce prodotte da vari nomi di spessore del panorama underground  – e non solo – della scena italiana: Chryverde, KD-ONE, Omake e Dj Fastcut. Per il 2022 Layz ha in serbo numerose novità a partire dal nuovo singolo “Mille sbagli” in radio e su tutte le piattaforme digitali dal 14 gennaio. Il brano è entrato in rotazione, dal primo giorno d’uscita, su Rai Radio2indie e su RTL 102.5 Bro & Sis. A Marzo e Maggio 2022 escono i nuovi singoli “Dentro me” e “Che finale”, seguiti da “Disturbato” (Settembre 2022) che porteranno l’artista alla realizzazione di un ep nei prossimi mesi dello stesso anno.

 

Ci sono dei personaggi musicali ai quali ti ispiri?

Credo di essere il risultato di tutti quei personaggi che mi hanno cresciuto, dalla fine degli anni 90 al 2010. Io penso che ognuno di noi prenda da ciò che gli piace un pò di questo e un pò di quello per fonderlo con quello che è e dar vita a qualcosa di nuovo. Bassi Maestro, Inoki, Fabri Fibra, Jake La Furia, Mondo Marcio, sono solo alcuni nomi che mi hanno fatto amare il rap italiano e sarò sempre grato a loro per avermi fatto imparare qualcosa, e soprattutto avermi fatto capire come amare una cultura prima di un genere musicale, l’hip hop.

Quali sono i messaggi che vuoi comunicare alla tua generazione?

Cerco sempre di raccontare qualcosa di me, qualcosa che mi ha trafitto o che mi ha fatto del bene e mi da gioia sentire ragazzi che mi dicono che anche loro hanno vissuto esperienze simili. È qualcosa che mi dà forza, che mi fa sentire meno solo. Detto questo mi piacerebbe che i quelli della mia generazione vivessero i propri anni al cento per cento senza paure, non abbiamo più tempo per avere paura. I nostri genitori hanno avuto paura e sono arrivati a cinquant’anni a lavorare sotto padrone per mille euro al mese, con tutto il rispetto. Voglio solo dire che non è tutto qui, che quello che ci hanno mostrato non è il massimo di quello che si può avere, la musica mi sta insegnando questo, e domani potrò anche fallire ma non avrò mai il rimpianto di non aver dato il cento per cento.

Quali sono i passi falsi che stiamo compiendo in questo tempo?

Siamo distratti, il nostro livello di attenzione si è abbassato e cosi siamo diventati più cattivi. Nelle serie tv e nei film di oggi fanno vedere continuamente coppie omosessuali, episodi di razzismo, ci dicono per sensibilizzare le persone, la verità però è un’altra, che oggi più che mai dentro di noi è celato l’odio per il prossimo, l’odio per il diverso. Non abbiamo più il tempo per insegnare ai nostri figli cos’è l’amore e la cura per noi stessi e per gli altri. È come se il mondo fosse sopra una Ferrari e noi in bicicletta che cerchiamo di stargli dietro, lui va sempre più veloce e noi siamo sempre più stanchi.

I tuoi video sono molto introspettivi, perché?

Non credo che ci sia un motivo preciso, quando penso a un video lo collego alla canzone che dovrà riempire, quindi se la canzone è introspettiva il video lo sarà di conseguenza. La domanda corretta è perché i miei pezzi sono molto introspettivi?

Quanto sono importanti i social per te?

Lo sono sicuramente, ma non sono il centro del mio progetto. Se tu andrai nei miei profili non troverai mai nulla della mia vita privata o di quello che faccio durante il giorno se non faccio musica. I social sono il mezzo per fare arrivare a più gente possibile la mia arte ma non la parte fondamentale di essa. Guarda Caparezza, lui appare solo quando fa uscire l’album e il tour di esso, per poi sparire nuovamente fino al progetto successivo. Quello è un mondo intelligente per usare i social. Non dico che per tutti deve essere cosi ma oggi sembra che la musica venga utilizzata per riempire i contenuti nei social. Mi fanno rabbia le canzoni fatte per tik tok ad esempio, questa non è arte, è puro intrattenimento e va benissimo ma allora chiamiamo le cose con il proprio nome.

Nel panorama odierno della musica chi secondo te ha le carte giuste per vincere la mano?

Non lo so sinceramente mi sembra tutto truccato. Le major comprano milioni di ascolti per far andare i propri artisti, gli artisti che non sono sotto major, se hanno i soldi, comprano a loro volta gli ascolti per essere visti dalle major e cosi via. Tutto gira attorno ai numeri e non alla qualità e questo è uno dei motivi per cui escono sempre più artisti meteore, che rimangono per un paio d’anni per poi sparire. Io ti posso parlare secondo i miei gusti e per me gli artisti che hanno già vinto la propria mano sono persone come Rancore o Murubutu.

La tua vita in 5 punti?

La scoperta della musica a quattro anni, ogni natale rovinato a causa dell’alcool, la scuola alberghiera, le stagioni al mare, la mia musica.

Dove vorresti arrivare?

Mi piacerebbe riuscire a campare di musica per il semplice fatto di dedicargli tutto il mio tempo. Lavorare 8 ore al giorno dal lunedì al sabato con gli impegni extra-lavoro, l’affitto e tutto il resto tolgono tempo, energia e risorse al mio progetto, so che è un passaggio fondamentale e lo sto affrontando tutto sommato bene, però un giorno mi piacerebbe essere ripagato cosi di tutti i sacrifici fatti per questa passione.

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